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Il mercato-non-mercato ha fatto Zac!

Alcuni cittadini di Milano hanno messo in comune tempi, esigenze e conoscenze per fare la spesa. E dopo aver costituito diversi Gruppi di acquisto solidale hanno promosso un mercato del bio (non solo quello certificato), incontrando altri cittadini che lavorano sui temi del riciclo e nelle ciclofficine. Il mercato Zac!, ospitato in un’accogliente area verde, è il risultato di questo percorso che non segue il dio profitto. Anche Milano, come Roma con Ecosolpop, ha dunque il suo mercato-non-mercato. Zac! è prima di tutto una grande festa, una gustosa ribellione, un modo con cui riprendersi la città

di Riccardo Troisi

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Per conoscere meglio l’esperienza del mercato Zac! di Milano abbiamo rivolto alcune domande a Elisa del Gruppo di acquisto solidale «I Gastardi», tra i promotori dell’iniziativa. Il prossimo appuntamento con Zac! è sabato 20 aprile dalle 10 alle 18 presso il Parco Bassi di via Livigno 7 (zona Dergano, a Milano https://www.facebook.com/ZacRetediGas).

Come nasce l’dea di Zac! e perché questo nome?

Zac! nasce dalla volontà di alcuni Gruppi d’acquisto solidale di aprirsi alla cittadinanza, di mostrare in modo pratico e coinvolgente che è possibile fare la spesa tenendo presente i valori del rispetto dell’ambiente, della salute umana e del benessere animale, parzialmente tutelati dalla scelta del biologico. L’idea di portare in piazza i produttori dai quali ci riforniamo da anni ci è sembrata la cosa migliore: i cittadini così possono provare direttamente i prodotti, informarsi sui progetti solidali e sull’attenzione all’ecologia che sono alla base delle scelte produttive e, acquistando direttamente dai contadini, tagliano i costi della filiera, sperimentando che il biologico non è cosa per ricchi, ma per tutti.

Questa soluzione poi aiuta anche le aziende che hanno scelto di vendere direttamente ai gruppi d’acquisto: trovano feedback immediati e un maggior bacino di consumatori, sempre più numerosi e sempre più esigenti. Aumenta quindi la massa critica, che così rafforza la domanda e “costringe” sempre più produttori ad avvicinarsi al rispetto dei valori per noi basilari e non negoziabili come la sostenibilità ambientale, la genuinità delle merci, la correttezza del prezzo, il lavoro regolare ecc.

Per un progetto così ambizioso abbiamo scelto di chiedere il patrocinio del Consiglio di Zona 9 del Comune di Milano, trovando nel presidente della Commissione Commercio e Attività produttive Andrea Quattrociocchi un politico intelligente e lungimirante che ci ha appoggiati e motivati ad andare avanti, vedendo nel nostro mercatino un importante stimolo per Zona 9 e Milano tutta. Zac! è un nome che racchiude un grande mistero… lo comprende solo chi viene e ci vive.

Come avete scelto i produttori e i prodotti? Chi altro partecipa al mercato?

Siamo partiti con i produttori che conoscevamo da tempo e coi quali avevamo già un “dialogo” aperto per quanto riguardava la costruzione delle merci, dei prezzi e della gestione distributiva. Man mano la rosa s’è ampliata perché attraverso il sistema di garanzia partecipativa siamo arrivati a conoscere aziende davvero meritevoli. Diamo la preferenza a chi ha bisogno di crescere, a chi è in conversione, a biologici certificati e non certificati, a chi ha un progetto solidale e di salvaguardia del territorio. Ma il mercato che abbiamo sempre immaginato non è solo vendita, anzi, per noi questa deve essere seconda alla cultura ed è qui che entrano in campo le associazioni: in ogni evento quindici/venti associazioni legate al territorio animano il mercato con preziosi consigli su riciclo di materiali, semina, riqualificazione di aree urbane; a loro il merito dei tanti laboratori che si svolgono nei pomeriggi e delle diverse “officine” popolari per sistemare Pc e biciclette.

Il fatto che per noi l’informazione sia alla base di ogni evento ha anche stimolato la nascita di strumenti quali la “scheda produttori” e il “pro-dotto Zac!”: la prima è una sorta di carta di identità delle aziende e il secondo un’etichetta sulle merci scontate, piccole indicazioni che dovrebbero portare gli avventori a fare domande e a chiedere…e i produttori a rispondere e riflettere! Ecco, altra parte fondamentale del mercato è proprio chi decide di venire e viverlo: è lui che con la sua partecipazione dà il senso a tutto, spinge le aziende a fare meglio, avvicina le associazioni al quartiere e aiuta noi ad aprire sempre di più il mondo dei gruppi d’acquisto solidale. Queste sono le persone sensibili e desiderose di cambiare il mondo dal basso, partendo dal carrello della spesa; coloro che hanno a cuore la propria salute, il mondo che ci circonda e vogliono sviluppare un’economia nuova e solidale.

Dove si svolge Zac! e come scegliete le piazze dove farlo? Come curate il rapporto con il territorio?

Zac! si svolge in un bellissimo parco nei pressi di Viale Jenner, tra Maciachini e Dergano. Il verde è rilassante, i bimbi giocano e non ci sono macchine e cemento che disturbano le persone che vogliono rilassarsi, stare in compagnia e curiosare tra i banchetti e i laboratori. Qui c’è una casa dell’acqua, da poco istituita dal Comune di Milano, c’è la sede del Consiglio di Zona, dell’Asl, della Polizia e della Croce Viola, ma anche una giostra storica e un’arena. E’ un piccolo cuore pulsante all’interno del quartiere, aperto a tutti.

Come siete organizzati per gestire l’intera iniziativa?

Un gruppo d’acquisto solidale, i Gastardi, ha deciso di costituirsi associazione per poter “dialogare” con la politica. Statuto e codice fiscale alla mano s’è fatto capofila di una rete di Gas e associazioni, che collaborano creando di volta in volta i temi sui quali concentrare i lavoratori. Purtroppo il dialogo con l’amministrazione produce tutta una serie di scartoffie amministrative che hanno del cavilloso/fantascientifico, e rimbalza tra i vari uffici del Comune. Ogni volta le pratiche chiedono informazioni diverse, implicano procedure differenti e così, anche noi privati cittadini che facciamo questo per volontariato, capiamo quanto sarebbe importante avere un’amministrazione più snella. E’ la parte più problematica, un’enorme barriera al fare.

Che altri progetti portate avanti come Zac?

Nel progetto iniziale c’era la costruzione di una casa dei Gas, dove i cittadini potevano venire a chiedere informazioni e mettersi in contatto con noi; c’erano anche convegni sulla nutrizione e serate di informazione, ma per ora non abbiamo la forza di produrre tutto questo o incontriamo problemi logistici che ci fanno sospendere questi altri progetti. Partecipiamo attivamente invece a TerreInMoto e agli Sbarchi in Piazza.

Quale relazione avete con altri Gas a Milano?

Tempo fa c’era una rete a livello cittadino che comprendeva una quarantina di Gas; molti di noi ne facevano parte. Ora s’è ridotta fino a non essere più rappresentativa di una realtà grande come Milano, ma in compenso sono nate una serie di micro reti molto attive con le quali collaboriamo.

 

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Guarda le proposte e i volti di Zac!:

 

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