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Pedoni, pedali e pendolari

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CApitan 30

Cosa ho visto sabato 4 maggio a Milano? Ho visto famiglie, ho visto anziani, ho visto bambini, ho visto giovani e meno giovani. Ho visto bici, ho visto tricicli, ho visto tanti colori e associazioni. Ho visto una folla pacifica, come la mobilità che vuole realizzare. Ho visto e ascoltato persone urlare slogan come «pedone, pedone vieni insieme a noi, ci sono da difendere i diritti tuoi». E ho visto soprattutto pedoni, ciclisti e pendolari uniti da una stessa sana voglia di cambiare. Di cambiare strada, insieme.

E’ stato un grande successo la manifestazione per la #Mobilità Nuova di sabato 4 maggio. In migliaia tra ciclisti urbani, pedoni e pendolari hanno sfilato per le vie di Milano chiedendo che l’Italia cambi strada davvero. Una grandissima partecipazione che dimostra la forte volontà di modificare il sistema di mobilità vigente, quasi sempre autocentrico, spostando le risorse pubbliche laddove si spostano le persone.

Una proposta di legge, tre obiettivi

Il corteo colorato della neonata Rete per la Mobilità Nuova, alla quale aderiscono oltre centocinquanta associazioni, organizzazioni di categoria e comitati ha presentato anche i tre punti chiave della proposta di legge «per incrementare il trasporto collettivo e gli spostamenti non motorizzati all’interno delle aree urbane e ottimizzare le risorse pubbliche destinate alle infrastrutture per la mobilità».

Primo. Destinare al trasporto pubblico locale e alla mobilità non motorizzata il 75 per cento dei fondi pubblici per il trasporto e le infrastrutture per la mobilità.

Secondo. Definire target di mobilità validi in tutti i Comuni capoluogo di Provincia e nei Comuni con più di cinquantamila abitanti, che, come per la raccolta differenziata, impongano alle amministrazioni locali obiettivi vincolanti, con un sistema di incentivi e disincentivi.

Terzo. Introdurre il limite di trenta chilometri orari nei centri urbani, con la possibilità di elevarlo a un massimo di cinquanta chilometri orari per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano.

Questi i nodi chiave della proposta di legge che tra i suoi obiettivi intende aumentare la sicurezza di tutti e sollecitare modalità di trasporto alternative all’auto privata. Una rivoluzione della mobilità da sperimentare dal basso e imporre ai decisori politici, che parta proprio da un riequilibrio delle scelte politiche e delle risorse pubbliche destinate al settore dei trasporti.

In particolare, la proposta di legge premia con un sistema di incentivi i Comuni che hanno rispettato nei tempi stabiliti la quota massima di spostamenti motorizzati con mezzi privati e penalizza quelli che non hanno ottemperato gli obblighi di legge. I target di mobilità prevedono, entro due anni dall’approvazione della legge, una quota massima di spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati all’interno delle aree metropolitane e del territorio comunale inferiore al 50 per cento del totale degli spostamenti. Poi, spostamenti individuali motorizzati con mezzi privati inferiori al 47,5 per cento entro il terzo anno, inferiori al 45 per cento entro il quarto anno e inferiori al 40 per cento entro il quinto.

 

Il testo completo del disegno di legge per una mobilità nuova lo trovare QUI.

Report fotografico curato da Antonella Ruberto.

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