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21 milioni i contadini di città

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A Milano, in via Chiodi, nel quartiere Baroni, lì dove fino a poco tempo fa c’era un terreno non edificabile rimasto inutilizzato per anni e destinato ad essere inglobato nel vicino parco pubblico oggi ci sono tanti orti privati urbani.

Come leggiamo su Wired, l’idea è stata di Claudio Cristofani, l’imprenditore più green di Milano, che dieci anni fa ha deciso di investire in un settore che non esisteva e che, non essendo riconosciuto dal piano regolatore,  non esiste ancora oggi, ma riscuote sempre più successo tra i cittadini.

All’inizio vi erano solo 10 appezzamenti, oggi dopo dieci anni sono circa 180: 220 famiglie sono invece in lista d’attesa, ad aspettare che si liberi un posto.

Le famiglie, per il proprio orto, pagano 1 euro al giorno, 360 euro l’anno, Iva compresa, una cifra che è il doppio rispetto a quella dei comuni orti comunali ma che rispetto a questi, come spiega Cristofani, comporta numerosi vantaggi: “gli orti comunali sono destinati unicamente ai pensionati. Io non valuto le tue caratteristiche, se sei ricco o povero, mentre gli orti comunali vanno in genere ai redditi bassi.  Da noi c’è tanto verde intorno all’orto, un po’ di prato per i bambini, e un po’ di prato per il pic nic della domenica. I nostri lotti sono più grandi e comodi. Gli orti comunali sono per gli anziani, i miei sono anche per le famiglie e i giovani”.

Gli orti privati di via Chiodi pertanto non solo un modo per mangiare sano risparmiando sui costi della spesa ma sono anche un vero e proprio stile di vita. Possedere un orto cambia le proprie abitudini, i propri gusti alimentari, il proprio rapporto con la natura e l’ambiente. Gli orti sono inoltre un luogo di condivisione sociale: la domenica spesso, a via Chiodi, si organizzano delle grandi tavolate che riuniscono gli ortolani del quartiere.

Quello dell’orto urbano è una pratica già diffusa da tempo nelle principali città europee ma che a poco a poco si sta facendo spazio ovunque anche in Italia.

Secondo i dati rilevati da Coldiretti sulla base del Rapporto Istat sul verde urbano, si è raggiunto il record di 1,1 milioni di metri quadri di terreno adibito a orti urbani comunali: uno scenario che ci riporta direttamente ai tempi della Seconda guerra mondiale quando gli orti urbani in città avevano lo scopo di garantire l’approvvigionamento alimentare in tempo di guerra.

In particolare, sarebbero 21 milioni gli hobby farmer italiani che si dedicano regolarmente o saltuariamente alla cura del proprio orto. Un fenomeno importante perché le coltivazioni concorrono a risanare alcune aree della città altrimenti tristemente destinate all’abbandono e al degrado. C’è un orto urbano nel 44 per cento dei comuni italiani capoluoghi di provincia con una netta prevalenza al Nord Ovest del paese dove sono il 72 per cento quelli che hanno previsto un orto condiviso. Una tendenza che, come rileva la Coldiretti, si accompagna anche ad un diverso uso del verde privato:  aumenta il numero di giardini, terrazzi e balconi verdi. E voi, avete già pensato al vostro orto da coltivare sul terrazzo o in giardino?

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