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Sanità, resistere al massacro

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-22Qualche giorno fa, in un articolo su il manifesto, Roberto Ciccarelli segnalava il rapporto sulla sanità di Cittadinanzattiva che dimostra il fallimento del federalismo. La salute non solo non è uguale per tutti in Italia (sempre più persone sono costrette a migrare dalla Calabria al Trentino, o dalla Campania alla Lombardia, per ricevere una cura contro il cancro o per partorire), ma cade anche quel primato che ha reso noto il sistema sanitario: la spesa sanitaria è infatti oggi tra le più basse d’Europa. Contrariamente ad un vasto, e consolidato, senso comune l’Italia nel 2009 spendeva il 7,5 per cento del Pil rispetto all’8,4 per cento della Francia e all’8,5 per cento della Gran Bretagna, senza considerare gli ultimi tagli del governo Monti. Del resto, secondo una ricerca del Censis (giugno 2012) oltre nove milioni di italiani dichiarano di non aver potuto accedere ad alcune prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche: 2,4 milioni sono anziani, 5 milioni vivono in coppia con figli, 4 milioni risiedono nelle regioni del sud.

Anche per questo sono nate in diverse città iniziative differenti tra loro, per obiettivi e per chi le promuove, che hanno in comune l’offerta di servizi vari gratuiti, rivolti a persone in difficoltà economica. Proposte complementari a quelle del servizio sanitario, sempre più aggredito per lasciar posto ai privati e sempre più debole perché burocratico e e poco decentraro, che andrebbero verificate e raccontati. Qui ne segnaliamo alcune, chi ne conosce altre e chi ha la possibilità di verificarle può utilizzare questo spazio di Comune-info.

Una mappa da monitorare e verificare

A Milano ci sono ad esempio i Medici di quartieri di Brera che si sono messi a disposizione dei cittadini un pomeriggio al mese, per rispondere a dubbi e domande: il servizio è ospitato dalla farmacia Antica Brera di via Fiori Oscuri. Sempre a Milano, da diversi anni, c’è l’Ambulatorio Medico Popolare, la cui sede è in alcuni spazi della casa occupata di via dei Transiti 28 (l’ambulatorio è aperto un paio di pomeriggi alla settimana). Decisamente autogestiti sono anche gli appuntamenti del Centro sanitario ospitato in uno spazio occupato, lo Strike, a Roma, grazie a studentesse della facoltà di medicina, medici professionisti e l’associazione Yo Migro. A Roma c’è anche il Poliambulatorio di via Marsala voluto da don Luigi Di Liegro della Caritas all’inizio soprattutto per i migranti, ma da sempre aperto e gratuito anche per chiunque vive situazioni di forte disagio e difficoltà economica (senza dimora, ragazze madri, persone con disabilità psichiche, persone che vivono situazioni di emarginazione sociale di vario tipo). A proposito di migranti: ogni giorno nell’ambulatorio medico del Naga in via Zamenhof 7, a Milano, i medici volontari dell’associazione visitano decine di cittadini (con e senza permesso di soggiorno) provenienti da ogni angolo del mondo.

Persone in difficoltà possono avvalersi di cure odontoiatriche gratuite anche ad Alessandria, per un’iniziativa dell’assessorato alla salute del comune (centrosinistra): tredici medici che operano in città si sono impegnati a prestare fino a un massimo di dieci interventi al mese (tra le operazioni previste ci sono otturazioni, estrazioni, devitalizzazioni, oltre naturalmente agli interventi d’urgenza). Visite odontoiatriche specialistiche completamente gratuite anche in alcuni comuni della Liguria, grazie all’idea dall’associazione medica Le Formichine. Si chiama invece «Medici nelle frontiere» l’iniziativa che il Comune di San Martino Buon Albergo (Verona) ha messo in campo per sostenere i cittadini in difficoltà: un chirurgo generale effettua visite specialistiche gratuite ai pazienti segnalati dai medici di famiglia, le visite si svolgono presso un ambulatorio attrezzato concesso dal Comune all’associazione Gente e Territori.

 

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